LA VERGOGNA DI LAMPEDUSA
CON LA TECNOLOGIA COSMO-SKYMED INAUGURATA PROPRIO ALL'INIZIO DELLO SCORSO MESE DI SETTEMBRE, E' POSSIBILE VISUALIZZARE TUTTE LE NAVI O IMBARCAZIONI CHE SONO IN RADA NEI PORTI DEL MEDITERRANEO, POICHè CONSTA DI UNA DEFINIZIONE A 40 CENTIMETRI DI DIMENSIONE, ED E' VISIBILE CON OGNI TIPO DI TEMPO METEO, PERCHè SI AVVALE DI LETTURA RADAR; PERCIò PUò VEDERE LE IMBARCAZIONI CHE ESCONO DAI PORTI DI TUTTO IL SUD MEDITERRANEO, TECNOLOGIA IN MANO AI MILITARI ITALIOTI CHE POSSONO USARE ANCHE PER RILEVARE I BOAT PEOPLE CHE SCAPPANO DALLE GUERRE E DALLE PERSECUZIONI POLITICHE ...
MA NULLA SI FA AL SERVIZIO DELL'UOMO.
E' inaccettabile che NULLA SI FACCIA PER SALVARE LE VITE DI QUESTA POVERA GENTE...
Sa Defenza
LA RETE COSMO-SKYMED sotto descritta, deve essere usata per fini umanitari non solo per scopi militari!!
La rete Cosmo-Skymed è uno delle realizzazioni più moderne e costose varata dai governi italiani del nuovo millennio. Per i quattro satelliti già operativi sono stati spesi un miliardo e 137 milioni di euro: una cifra decisamente siderale.
Ad esempio i Cosmo-Skymed potrebbero concentrarsi sui porti tunisini e libici dove si imbarcano i profughi diretti verso Lampedusa, per lanciare l'allarme su quante navi e quante persone stanno per partire: ci sarebbe così il tempo per cercare di dissuadere gli scafisti intervenendo sulle autorità tunisine o mettere in allarme chi deve soccorrere o accogliere i disperati del Mediterraneo.
Ma informazioni del genere ai pattugliatori della Finanza o della Capitaneria non arrivano. Spesso nemmeno i servizi segreti "istituzionali", creati con la riforma del 2007, sanno cosa stiano facendo i satelliti spia, che sono interamente nelle mani della Difesa.
Soltanto i militari possono selezionare i radar sulla massima risoluzione e scagliare sul terreno impulsi che tirano fuori dettagli fino a 40 centimetri.
- i satelliti riescono a dare un quadro globale della situazione.
In qualunque momento il radar riesce a scandire regioni molto vaste - una striscia larga 40 chilometri e lunga fino a 4000 chilometri - mostrando danni e trasformazioni del terreno.
Il sistema operativo è stato inaugurato nello scorso settembre, con capacità fantascientifiche. I generali possono mandare i satelliti su un obiettivo in qualunque punto del pianeta ogni sei ore, ma nel Mediterraneo il passaggio avviene ogni tre: il bersaglio viene spiato anche otto volte al giorno.
Il radar funziona sempre, forando nuvole e oscurità, tempeste e polveri. Alla fine della missione quotidiana se ne ricavano fino a 75 immagini a campo stretto ed alta risoluzione: in gergo la chiamano modalità "Spotlight 1".
Da una base costruita all'interno dell'aeroporto di Pratica di Mare, alle porte di Roma.
Si chiama Centro Interforze Telerilevamento Satellitare: un grande compound anonimo dal quale spuntano due antenne. Lì e solo lì arrivano le informazioni delicate, che vengono decifrate e analizzate....