arriceusu e pubricaus
IN ITALIA NON’C'E’ PIU'’ SCUOLA
articulu imprentau dae Bustianu Cumpostu
La scuola italiana, che è arrivata in Sardegna corredata dall’aggettivo “civile” insieme al vestire “alla civile”, al ballare “alla civile”, al parlare, al comportarsi ed anche al salutarsi in maniera “civile”, ha costretto le rispettive corrispondenze sarde nella categoria del “non civile” ed ha imposto cosiddetta “società civile” ad una società autoctona artatamente bollata come “società del malessere” e dunque non civile.
Quella scuola civile in pochi anni ha distrutto codici linguistici e comportamentali, scale di valori, cultura ed autostima di un popolo che con la propria lingua, preesistente all’italiano, aveva prodotto non solo poesia e prosa ma anche codici di diritto, Carta de Logu, oggi posti alla pari con i codici del diritto romano.
articulu imprentau dae Bustianu Cumpostu
La scuola italiana, che è arrivata in Sardegna corredata dall’aggettivo “civile” insieme al vestire “alla civile”, al ballare “alla civile”, al parlare, al comportarsi ed anche al salutarsi in maniera “civile”, ha costretto le rispettive corrispondenze sarde nella categoria del “non civile” ed ha imposto cosiddetta “società civile” ad una società autoctona artatamente bollata come “società del malessere” e dunque non civile.
Quella scuola civile in pochi anni ha distrutto codici linguistici e comportamentali, scale di valori, cultura ed autostima di un popolo che con la propria lingua, preesistente all’italiano, aveva prodotto non solo poesia e prosa ma anche codici di diritto, Carta de Logu, oggi posti alla pari con i codici del diritto romano.