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MOBILITIAMOCI
IL PERICOLO È ESTREMO

È pronta la dittatura dell’Usura sui popoli europei 



PalermoReport e l'economista Lidia Undiemi tornano alla carica. I margini di tempo si restringono e gli italiani devono assolutamente impedire che il Governo ed il Presidente della Repubblica ratifichino l'ingresso del Paese nel Meccanismo Economico di Stabilità. Le motivazioni sono già state esaurientemente spiegate ed illustrate, ed inoltre vengono rimarcate dalla MOZIONE in allegato.
 La mozione può essere scaricata, firmata ed inviata a tutti i politici, al Governo ed al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.Vi chiediamo di compilare il form presente su palermoreport.it, al fine di fornirci un'idea delle vostre adesioni. E' in ballo la sovranità nazionale. Si chiede:
  • ai parlamentari nazionali di esprimere voto contrario alla ratifica della modifica dell'art. 136 del Trattato sul Funzionamento dell'UE;
  • al Presidente del Consiglio Mario Monti di spiegare ai cittadini italiani "luci ed ombre" del trattato ESM mediante dibattiti pubblici e di valutare proposte alternative di soluzione alla crisi;
  • al Presidente della Repubblica di non autorizzare la ratifica e di riferire pubblicamente le motivazioni del grande silenzio sui reali termini dell'entrata in vigore dell'ESM.


Mozione popolare contro l'attribuzione ad una organizzazione finanziaria
intergovernativa del fondo “salva stati”

Premesso che:
Il dibattito sulle cause della crisi è praticamente scomparso dalla scena pubblica.
In un contesto di questo tipo le politiche di austerity rappresentano un sacrificio
drammaticamente inutile per i cittadini in quanto, sostanzialmente, si tratta di versare
ulteriore liquidità nel buco nero della finanza speculativa.
I leader dei paesi europei stanno tentando, in fretta e furia, di portare a regime il trattato
che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM), ossia lo strumento scelto dalla
politica di Bruxelles per fornire assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà, sulla base, si
badi bene, del rispetto da parte dello Stato (potenziale) debitore di “rigorose condizionalità”
negoziate con l'ESM nell'ambito di un programma macro-economico di aggiustamento e di
una rigorosa analisi di sostenibilità del debito pubblico.
Il trattato ESM non è semplicemente un insieme di regole finalizzate ad ottenere la stabilità
finanziaria della zona euro ma si tratta di un documento che disciplina l'istituzione di un
organismo finanziario internazionale dove i 17 paesi aderenti, compresa l'Italia, dovranno
negoziare, non in qualità di Stati sovrani ma di soci e di debitori, scelte di politica nazionale
al fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default.
La pericolosità di tale scelta per i cittadini europei è riscontrabile nelle trattative con il
governo greco: organismi internazionali (troika) mirano a sostituirsi alle istituzioni nazionali
imponendo ai rappresentanti politici la firma di un documento che attribuisce il peso della
crisi alla popolazione, in cambio dell'assistenza finanziaria necessaria per pagare il debito
in scadenza. Taglio delle pensioni, riduzione dei salari minimi e privatizzazioni, queste
sono misure di austerità che scavalcano i sistemi democratici e che tolgono ai cittadini la
possibilità di poter attuare politiche di sviluppo economico in grado di contrastare la
finanza speculativa.
L'ESM intende operare come un qualsiasi istituto finanziario, erogando prestiti,
rivolgendosi al mercato per potere soddisfare le richieste di concessione di denaro al fine
di ottenerne un profitto.
I membri dell'istituzione finanziaria ESM, compresi quelli dello staff, sono immuni da
procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni.
L'ESM gode inoltre di una incomprensibile “inviolabilità” dei documenti.
Il trattato stabilisce che i beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e
da chiunque siano detenute “godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione, salvo
qualora il MES rinunci espressamente alla propria immunità in pendenza di determinati
procedimenti o in forza dei termini contrattuali, compresa la documentazione inerente gli
strumenti di debito” e “non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca,
esproprio e di qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni
esecutive, giudiziarie, amministrative o normative”.
Dal punto di vista democratico, considerando anche i grandi sacrifici che vengono chiesti
agli stati europei, risulta incomprensibile la scelta di garantire l'esenzione fiscale all'ESM.Nonostante l'assenza pressoché totale di informazione, il trattato ESM non è ancora
entrato in vigore in quanto occorre la ratifica da parte degli stati aderenti della modifica
dell'art. 136 del Trattato sul Funzionamento dell'UE (decisione del Consiglio Europeo) che
istituisce il meccanismo di stabilità finanziaria per la zona euro.
Il Parlamento europeo si è già espresso in favore della modifica dell'art. 136 con 494 voti
favorevoli.
Se i parlamenti nazionali ratificano l'entrata in vigore del trattato ESM si potrebbero anche
verificare gravi scenari di retrocessione civile.
In Italia, il disegno di legge (n. 2914/2011) per la ratifica è stato presentato dall'ex ministro
degli Affari esteri, Franco Frattini, di concerto con l'ex ministro dell'Economia e delle
Finanze, Giulio Tremonti, l'ex ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, l'ex
ministro per le Politiche europee, Anna Marina Bernini Bovicelli. Già la 1° commissione
permanente Affari Costituzionali ha dato esito “non ostativo” (14 dicembre 2011) e la 14°
commissione permanente Politiche dell'unione europea si è espressa in modo favorevole
con osservazioni (25 gennaio 2012).
Sarebbe estremamente utile che i cittadini degli altri 16 stati verificassero lo stato di
attuazione della ratifica della modifica dell'art. 136 nel proprio paese.
Si chiede:
ai parlamentari nazionali di esprimere voto contrario alla ratifica della modifica
dell'art. 136 del Trattato sul Funzionamento dell'UE;
al Presidente del Consiglio Mario Monti di spiegare ai cittadini italiani “luci ed
ombre” del trattato ESM mediante dibattiti pubblici e di valutare proposte alternative
di soluzione alla crisi;
al Presidente della Repubblica di non autorizzare la ratifica e di riferire
pubblicamente le motivazioni del grande silenzio sui reali termini dell'entrata in
vigore dell'ESM.
Si invitano:
associazioni, movimenti, intellettuali, lavoratori, imprenditori e qualsiasi altra
categoria sociale dei 17 paesi aderenti a mobilitarsi per contrastare l'entrata in
vigore del trattato ESM in  modo civile e non violento, anzitutto sottoscrivendo
questa mozione popolare. Sarebbe inoltre utile inviare richieste di chiarimenti ai
parlamentari nazionali, ai ministri e, almeno per quanto riguarda l'Italia, al
Presidente della Repubblica;
giornalisti  di qualsiasi mezzo di informazione pubblico o privato a trattare la
questione;
magistrati e docenti universitari a valutare l'esistenza di profili di incostituzionalità e
ad esprimersi sull'impatto che le immunità ed i privilegi contenuti nel trattato ESM
possono avere nella vita democratica del paese, tenendo anche conto del
crescente grado di corruzione politica.
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