I pacifisti chiedono la chiusura della base e l'avvio di una vera bonifica
La Gatti: «In certe zone del poligono non cresce più l'erba»
Lunedì 01 febbraio 2010
Dieci allevatori morti in pochi anni. La consulente della Difesa, Antonietta Gatti, sostiene che si possa ancora porre rimedio ai danni.
unionesarda
VILLAPUTZU
Dieci pastori di Quirra malati tutti di leucemia, loro che avevano sempre condotto una vita sana all'aria aperta, sono un indizio. Aver scoperto poi che in una zona del poligono militare non cresce più l'erba, ha rafforzato i dubbi di Maria Antonietta Gatti, bio-ingegnere dell'Università di Modena. La prova di un inquinamento grave capace di causare tumori e morti è arrivata dopo: «Con il super microscopio elettronico ho trovato polveri
Per Maria Antoniett a Gatti, Quirra è un laboratorio a cielo aperto, «dove tutto non è ancora compromesso, a patto di studiarlo. L'ho detto davanti la commissione parlamentare, l'ho ripetuto, restando inascoltata, alla Regione. Utilizzando certi accorgimenti, evitando certe sperimentazioni, adottando certe procedure, l'attuale rischio per civili e militari possa essere tenuto sotto controllo. Un po' come è successo con l'Aids: si è scoperto che con un preservativo ed evitando il contatto con il sangue si poteva evitare il contagio».
L'occasione per parlare di tutto questo è stata la presentazione di un libro, "Il pettine senza denti" di Eugenio Campus, organizzata dall'associazione culturale Orrea di Elisabetta Pitzurra e Massimiliano Meloni a Villaputzu. Romanzo-denuncia, ha spiegato l'autore, con uno sguardo nel futuro, nel 2032: «Nella storia - dice Campus - la zona militare in quegli anni sarà chiusa con tutti i suoi veleni».
Quei veleni sono attua li anche oggi. Antonio Pili, medico oncologo ed ex sindaco di Villaputzu, il primo che ha denunciato i casi sospetti di tumori nella frazione di Quirra, ha lanciato la proposta di un referendum popolare: «Forse negli anni '60 il poligono è servito sia ai militari che alla popolazione civile, adesso è il tempo di proporre questa domanda agli abitanti: è giusto barattare un posti di lavoro n cambio della vita propria o di un familiare?».
Mariella Cao, del comitato Gettiamo le basi, ha contestato il monitoraggio ambientale in corso del Ministero della Difesa: «Serve per l'acquisto di apparecchiature e per dimostrare che è tutto pulito, non per cercare la verità. La scoperta delle polveri di guerra cancerogene impone di chiudere immediatamente il poligono, come prescrive l'Onu, e di avviare la bonifica. I fondi stanziati nel 2007 sono spariti nel bilanci dello Stato, dirottati altrove».
Il fisico Massimo Coraddu dell'Università di Cagliari ha proposto un recente studio
I militari? Invitati e non pervenuti.